La Pasqua è una ricorrenza religiosa molto sentita, quasi al pari del Natale. Per molte persone è semplicemente una delle tante feste segnate sul calendario, un’occasione per stare in famiglia. Alcune volte seguiamo la tradizione popolare, dimenticando di soffermarci a riflettere sul significato di certi simboli e usanze. Dobbiamo ricercare ciò che la Pasqua rappresenta davvero nella Bibbia.
Il termine Pasqua deriva dalla parola ebraica “pèsach”, che significa “passare oltre”. Troviamo il racconto delle origini di questa celebrazione nel libro dell’Esodo. Dopo oltre quattrocento anni di schiavitù in terra straniera, Dio liberò il popolo d’Israele dalla mano del faraone. Il Signore mandò Mosè e per mezzo di lui operò grandi segni e prodigi. Furono necessarie delle piaghe, perché il faraone non voleva saperne di lasciarli andare. La decima e ultima piaga prevedeva la morte di tutti i primogeniti d’Egitto. Per preservare il Suo popolo dal lutto, Dio lasciò delle istruzioni da seguire e istituì la Pasqua. Bisognava prendere un agnello senza difetto per famiglia e sacrificarlo al tramonto. Era indispensabile consumarlo per intero senza lasciare avanzi, il sangue sarebbe servito come segno distintivo da cospargere sugli architravi delle porte delle loro abitazioni. Dio ci mostra la Sua grandiosa potenza e la differenza tra il Suo popolo e chi non crede in Lui: “Mangiatelo in questa maniera: con i vostri fianchi cinti, con i vostri calzari ai piedi e con il vostro bastone in mano; e mangiatelo in fretta: è la Pasqua del Signore” (Esodo 12:11).
Questo miracoloso passaggio dalla schiavitù alla libertà nell’Antico Testamento, serviva ad anticipare quello che sarebbe avvenuto più tardi. Tutta la Bibbia converge alla figura di Gesù Cristo. Attraverso la Pasqua, il Signore vuole parlarci del sacrificio offerto al posto nostro per donarci la vita eterna. Gesù è l’agnello di Dio, immolato sulla croce per togliere il peccato del mondo. È il prezioso sangue di Cristo che ci purifica da ogni iniquità, mediante la fede nel Suo nome possiamo accostarci liberamente e con piena fiducia al trono della grazia di Dio: “Il giorno seguente Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” (Giovanni 1:29).
Alla luce del Nuovo Testamento, la Pasqua rappresenta il passaggio dalla schiavitù del peccato alla vita nuova in Cristo. Gesù è risorto, trionfando per sempre sulla morte. Egli è l’unica via per il cielo e il compimento del glorioso piano di Dio, il quale vuole che tutti vengano alla conoscenza della verità. Chiunque crede in Lui realizza il perdono dei peccati e la liberazione dalla condanna eterna, le buone opere o le religioni non possono salvare l’uomo dal peccato, solo in Cristo abbiamo la completa redenzione: “Purificatevi del vecchio lievito per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata” (1 Corinzi 5:7).
È importante lodare e onorare il Signore con tutto il cuore non solo un volta all’anno, ma tutti i giorni della nostra vita. Come cristiani siamo chiamati a raccontare il cambiamento che l’incontro con Gesù ha portato in noi. Ogni giorno dobbiamo ricordare quello che il Signore ha fatto sulla croce e trasmetterlo agli altri. Ancora oggi Dio è potente a salvare, liberare e guarire: “Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande grazia era sopra tutti loro” (Atti 4:33).
Gesù ha dato la Sua vita ed è risorto anche per te, apri la porta del tuo cuore a Lui e vedrai la gloria di Dio. La tua scelta di oggi, farà la differenza per l’eternità: “Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?»” (Giovanni 11:25-26).