Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro (Isaia 45:22)
Il senso della parola conversione è lungi dall’essere sempre compreso. Si parla di opere caritatevoli, di riforma sociale, di solidarietà e di aiuto umanitario, ma si ignora la sola verità in grado di risolvere i problemi dell’uomo e del mondo: la trasformazione interiore del cuore di ognuno.
Il problema umano è innanzitutto spirituale, solo in seguito sociale. E’ il cambiamento interiore che condiziona l’atteggiamento esteriore. Dapprima l’interno e poi l’esterno! Dio parla di questa necessità in Ezechiele 36:26-27: “Vi darò un cuore nuovo, e metterò dentro di voi uno spirito nuovo”. Ciò che rende possibile questo cambiamento è l’opera di Gesù alla croce. “In nessun altro è la salvezza” dice l’apostolo Pietro in Atti 4:12.
Il figlio prodigo di Luca 15 al verso 18 realizza la propria miseria morale davanti a Dio e dichiara: “Io mi leverò e me n’andrò a mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato”. Allora si alza; è il mezzo giro, la conversione… poi, nelle braccia paterne, egli gusterà il perdono e la pace (verso 20). Sì, in questo consiste tutto il problema. Finché ci faremo illusioni sul nostro stato interiore, credendo di trovarvi del bene e chiudendo gli occhi sul male che vi si trova, non saremo pronti a fare quel mezzo giro che implica il pentimento e la fede in Gesù Cristo.