Mi chiamo Amalia, ho 36 anni e vi voglio raccontare come Dio ha cambiato la mia vita.
Fin da piccola l’amore di Dio circondava la mia famiglia: andavo felice in chiesa insieme ai miei genitori, il motivo principale era perché sapevo che lì avrei incontrato i miei amici.
Nel mio cuoricino amavo Dio ma non avevo un rapporto profondo con Lui: credevo fosse qualcosa che riguardasse solo i “grandi”…
Vedevo la mia famiglia serena ed ero contenta così.
Passarono così parecchi anni fino a che, all’età di 20 anni circa, decisi di non andare più in chiesa. Iniziai a frequentare delle amicizie diverse che pian piano cambiarono il mio cuore, i miei pensieri; avevo dimenticato Dio, accantonandolo in un angolino del mio cuore.
Certe sere, però, ricordo ancora che, prima di addormentarmi, sentivo un grande vuoto dentro: la vita che conducevo, apparentemente libera e spensierata, non mi appagava.
Una sera accadde un evento che segnò la svolta, Dio stava preparando il mio cuore ad arrendersi al Suo amore.
Ebbi un incidente con il motore che mi portò per parecchi giorni a stare in casa.
Fu allora che mi sentii SOLA!
Le persone a cui volevo bene e che reputavo amiche mi abbandonarono: nessuno venne a trovarmi, nessuno mi chiamò per sapere come stessi, nessuno di quelle stesse persone che quella sera, 10 minuti prima dell’incidente, erano con me.
Riuscite a immaginarvi come potessi sentirmi??
SOLA E DELUSA. Avevo posto la mia fiducia in qualcuno che non mi voleva realmente bene.
Una domenica mattina, dopo qualche giorno, pur non avendone molta voglia, andai in chiesa. I miei genitori mi invitarono perché quella mattina si sarebbe svolta qualche ora dedicata alla preghiera, tra cui la preghiera per la salvezza dell’anima.
Erano mesi che non entravo in chiesa. Mi sentivo così sola e triste prima di entrare ma Dio mi stava aspettando!
Io sentii chiaramente la presenza di Dio: capii che Dio voleva salvare la mia vita, voleva perdonare i miei peccati e farmi una sua figliola. Mi arresi al suo amore e, in un istante, mi sentii liberata da quel senso di solitudine che mi opprimeva: ero felice, avrei voluto gridarlo al mondo intero! Da quel momento non ero più la figlia di credenti ma ero figlia di Dio!!