Mi chiamo Miriam e ho 45 anni. Sono nata a Vercelli e sono felice di raccontarvi quello che Dio ha fatto per me.
Sono nata in una famiglia cristiana, fin da piccola i miei genitori hanno insegnato a me e alle mie sorelle la Parola di Dio. Mio babbo era molto fervente nel Signore e fin da bambina mi invogliò a frequentare la scuola domenicale e le riunioni giovanili. Una volta finita la scuola, una mia professoressa mi chiese di andare a lavorare a casa sua e, dopo tante discussioni familiari, alla fine mio babbo acconsentì. Mi trasferii dalla mia insegnante e andare via di casa fu per me una liberazione… Ovviamente non frequentavo più gli incontri settimanali o le riunioni giovanili, mi limitavo a frequentare i culti domenicali. Mio babbo veniva a prendermi il sabato ma il più delle volte trovavo la scusa di essere stanca, riuscendo spesso anche a saltare il culto.
Decisi di fare la mia esperienza nel mondo, non ascoltavo più i miei genitori e facevo sempre il contrario di ciò che mi veniva detto. Iniziai a fumare e nel frattempo mio babbo non volle più che continuassi a lavorare per la mia professoressa così da potermi tenere sotto controllo. Intrapresi il lavoro stagionale; una mia cugina venne dalla Puglia per lavorare insieme a me. Passavo tutto il mio tempo insieme a lei ed alcune volte rimanevo a dormire a casa sua senza nemmeno avvertire i miei genitori perché sapevo che non avrebbero acconsentito. Grazie a Dio non ebbi mai il desiderio di frequentare luoghi che avrebbero potuto farmi fare esperienze negative. Dentro di me c’è sempre stata la mano di Dio che mi ha frenata.
La mia disubbidienza andò avanti fino all’età di 17 anni, in me era sorto un grande problema… avevo un lavoro, degli amici, non mi mancava nulla materialmente ma, nonostante ciò, quando rientravo a casa ero sempre triste, mi mancava qualcosa che non sapevo spiegarmi. Premetto che mio babbo continuò sempre negli anni a dirmi che Gesù mi amava e che mi sarei dovuta ravvedere prima che fosse troppo tardi. Cominciai ad interrogarmi chiedendomi se avesse ragione ma la voce del nemico era più forte, non riuscivo o meglio non volevo arrendermi a Dio.
Un giorno, stando male, decisi di non andare a lavorare: ero stanca, senza forze e con una grande tristezza. Quando mio babbo tornò dal lavoro chiese a mia mamma di andare a trovare dei fratelli per poter passare del tempo in preghiera con loro. Mia mamma acconsentì all’istante e come al solito mi chiesero se volessi andarci. Gli risposi subito di no ma cambiai idea e decisi di prepararmi insieme a loro. Con gran vergogna di me stessa, quando dissi ai miei genitori che sarei andata con loro, vidi scendere delle lacrime dai loro occhi. Arrivati sul posto tutti i fratelli furono contenti di vedermi, iniziarono a pregare ed in me si scatenò una grande ribellione tanto che volevo andarmene e cominciai a “sfidare” Dio dicendo: “se è vero che Tu esisti fatti sentire anche da me”. Mi inginocchiai e provai a pregare. Dio non tardò a rispondere alle mie preghiere, infatti manifestò la Sua potenza e vidi sopra di me un grande arcobaleno: aprii gli occhi pensando che fossero state accese delle luci colorate. Ma non era così. La gioia e la pace scesero in me e piansi tutta la sera. Tornai a casa piangendo e chiedendo perdono a Dio ed ai miei genitori.
Sono ormai passati 27 anni da quel giorno e finora non ho mai lasciato il Signore; nonostante le prove e le difficoltà non manchino, Dio è sempre stato accanto a me. La gioia e la felicità di aver accettato il Signore non mi hanno mai abbandonata. Se tu che stai leggendo non hai ancora accettato Gesù come tuo personale Salvatore ti invito a farlo oggi, domani potrebbe essere troppo tardi. Con Dio non hai nulla da perdere!