Mi chiamo Anna, vi racconto la mia storia mettendo in evidenza alcuni punti importanti del prima e del dopo aver ricevuto un miracolo, un’opera straordinaria che ha cambiato il corso della mia vita.
Ho 52 anni, ultima di cinque figli, sono nata con un problema definito “Palatoschisi_labbroleporino”: a quel tempo ero uno dei pochi casi complessi, quindi definita caso scientifico. Dai primi mesi di vita ho trascorso la mia esistenza tra ospedali e casa: vi dico che fino all’età di otto / nove anni non ero tanto consapevole della mia diversità, ma pian piano si è creato un peso in me e, soprattutto, chi mi stava intorno lo faceva vedere e sentire. Nel periodo scolastico ho subito quegli atteggiamenti che oggi vengono definiti ‘bullismo’: mi prendevano in giro, ma di questo, a casa mia, non ne ho mai parlato, avevo timore; incominciai a chiudermi, a non essere me stessa.
Trascorrevano gli anni, incontravo persone che facevano finta di niente, ma purtroppo, vivendo in una società in cui l’apparenza è importante, la diversità mi schiacciava. Quanti brutti pensieri hanno fatto dimora nel mio cuore e nella mia mente, ma nello stesso tempo la ribellione mi spingeva a pensare che, con il susseguirsi degli interventi, sarei tornata senza difetti estetici. Avevo un combattimento interiore, incolpavo Dio della mia situazione ma, poi, nei momenti critici, lo invocavo di aiutarmi. All’età di 19 anni ho incontrato mia cugina che mi ha parlato di Gesù, del Suo sacrificio, dell’amore pratico verso l’uomo peccatore, che Egli era morto per salvare la sua anima dalla morte eterna e che, insomma, voleva prendersi anche cura di me. Sono rimasta senza particolare interesse, anche perché teoricamente sapevo già queste cose e mi rendevo conto che tra me e Dio c’era un muro; però, una sera, per farle piacere, sono andata per la prima volta ad un servizio di culto evangelico, ho ascoltato la predicazione dell’Evangelo che parlava dell’amore divino, ma fui toccata, stupita dalla Parola che metteva a nudo tutti i miei pensieri riguardo a Dio, a quello che io stavo vivendo e verso quelli che mi stavano attorno.
Ho partecipato per diverse sere a quelle riunioni. Un giorno, però, la Parola toccò il mio cuore con il verso di Matteo 11-28: “Venite a me voi che siete affaticati e oppressi e io vi darò riposo”….. mi si aprì la mente, compresi che era vero che la mia vita non era stata facile con tante battaglie, come chiunque in questo mondo, però la mia infelicità, la mia insoddisfazione non era tanto dovuta alle circostanze ma alla mia separazione da Dio: io mi sentivo giusta, non avevo fatto niente di male, secondo il mio pensiero, ma era Dio in debito verso di me. In realtà avevo bisogno di salvezza, di perdono, di accettare per fede il Suo sacrificio, di essere liberata da quel peso che mi oscurava la vita, avevo bisogno di riposo nella mente e nel cuore. Fu allora che invocai il Signore con tutto il cuore: Dio operò, realizzai praticamente le Sue parole, mi sentii libera di lodarlo senza vergogna di niente e nessuno; l’amore di Dio invase il mio cuore, ebbi una profonda pace interiore, lo ringraziavo per le Sue promesse, per la Sua presenza in me.
Dio aveva compiuto un miracolo: io che pensavo consistessero solo in guarigioni o in eventi esterni inspiegabili, fu un miracolo di una nuova vita.
Il Signore mi ha dato dignità, mi ha fatto alzare il capo, perché se anche il problema non è potuto essere totalmente risolto, nel guardarmi allo specchio non ho più quei pensieri brutti. Da quel giorno cammino con il mio Signore e Salvatore: Egli, con la Sua Parola, mi guida, mi incoraggia, mi corregge, mi sta preparando per il cielo. Lo ringrazio del Suo perdono, non sono degna, ma la Sua grazia riempie il mio cuore.
A Dio sia la gloria!