Mi chiamo Luisa e vorrei raccontare la mia storia, come circa trentun’anni fa ho fatto l’esperienza che, in assoluto, ha cambiato la mia vita.
Avevo 20 anni, abitavo nel mio paese, in provincia di Taranto e, purtroppo, non era un periodo felice della mia vita. Vivevo il dramma di avere due genitori che litigavano continuamente: la mia famiglia si stava sgretolando sotto i miei occhi e la situazione, così negativa, coinvolgeva anche me, perché, ai litigi violenti dei miei genitori, si univano anche quelli personali con mia madre. Anche se sin da bambina avevo creduto nell’esistenza di Dio, in quel periodo avevo maturato una rabbia ed una delusione profonda verso di Lui.
Non sapevo, però, una cosa: una zia di mia madre, di fede evangelica, sentendo forte la spinta da parte di Dio, stava pregando per noi. Dal canto mio, quella forte sofferenza che vivevo, cresceva sempre di più e, in quei momenti di rabbia che vivevo, pensavo spesso che farla finita sarebbe stata una soluzione per me; così uscivo sul balcone di casa guardando giù, nel vuoto, ma la paura di cosa ci sarebbe stato dopo mi fermava. Grazie a Dio per questo!
Non passò molto che questa zia ci invitò ad un incontro evangelistico sotto una tenda che era stata montata proprio vicino a casa nostra: non ci andai, non volevo sapere niente di questi evangelici, preferivo stare davanti alla tv. Mia madre, invece, accettò e tornò da quella riunione entusiasta! La sera successiva dovetti cedere e andarci anch’io per non litigare ulteriormente con mia madre. Alla fine della serata, ebbi modo di parlare con qualcuno di loro: mi regalarono una Bibbia e mi consigliarono di leggerla. Cominciai a frequentare i culti e a cercare di capire le differenze tra la religione a cui appartenevo e le altre realtà, confrontandole con la Bibbia regalatami.
In chiesa mi guardavo intorno con un po’ di diffidenza, delusa dagli affetti: non mi fidavo più degli altri. Passó circa un mese ed una sera, un fratello della comunità mi accompagnò a casa e mi chiese cosa ne pensavo di ció che ascoltavo e se stavo realizzando qualcosa: io risposi che ero molto confusa e che, nonostante le mie ricerche, non capivo dove fosse la verità. Lui mi parlò e, tra tutte le parole che mi disse, una frase toccò il mio cuore: “sappi questo, Gesù ti ama e ti vuole salvare”! Qualcosa accadde dentro di me, una scintilla si accese. Salii in casa e andai dritto in camera mia. Chiusi dietro di me la porta e, per la prima volta, mi inginocchiai e pregai, chiedendo a Dio di farsi sentire, di farmi capire se quello che mi era stato annunciato fosse la verità e se lo era, io sarei stata disposta a seguirla. Cominciai, poi, a chiederGli di aiutare la mia famiglia ma, ad un certo punto, mentre ero lì, sentii dentro di me che il problema non era la mia famiglia ma la condizione della mia anima: ad un tratto vidi tutte le mie colpe, anche quelle più lontane; sentii il peso schiacciarmi, così, piangente, gridai al Signore di salvarmi e, con gli occhi chiusi, vedevo Gesù che moriva sulla croce per me. Capii il suo sacrificio e gli chiesi perdono: sentii quel peso allontanarsi da me e il mio cuore fu inondato di gioia. Sentivo l’amore di Dio che mi riempiva completamente, il tocco del Signore trasformò le mie lacrime d’amarezza in lacrime di gioia. Ora sapevo cosa significava ricevere la salvezza!
Sono passati 31 anni da quella sera e la pace di Dio mi accompagna ogni giorno. Ho fatto tante esperienze ed ho imparato a dipendere dal mio Signore: ho passato dei momenti bui ma la fedeltà di Dio mi ha sostenuto e sono certa che lo farà fino alla fine dei giorni. Vorrei concludere con questo verso che si trova nella parola di Dio:
“Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere d’aver pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, io non dimenticherò te” Isaia 49:15