Halloween, la festa più spaventosa dell’anno, ha avuto origine in Irlanda e non in America come molti pensano. Nell’800 gli irlandesi spinti dalla povertà, decisero di emigrare nelle terre americane, portando con loro anche la festa di Samhain. Un’antica celebrazione del popolo dei Celti, nata per festeggiare la fine dei raccolti e l’arrivo dell’inverno, in cui si svolgevano pratiche occulte in onore del dio della morte. In occasione di questa ricorrenza, secondo la tradizione celtica, il mondo dei morti entrava in contatto con il mondo dei vivi. Per questo motivo omaggiavano i propri defunti e si travestivano per scacciare gli spiriti maligni.
Successivamente la celebrazione cambiò nome in Halloween, forma contratta di “All Hallows’ Eve” ovvero “vigilia di tutti i santi”. Nell’anno 840, papa Gregorio IV istituì la festa di Ognissanti il 1° novembre, in continuità con questa festa pagana. Halloween spopolò così in tutto il mondo, diventando la festa che conosciamo oggi.
Durante la notte del 31 ottobre, sono numerosi i bambini che mascherati da mostri di ogni genere bussano alle porte delle case, facendo dolcetto o scherzetto. Come ogni anno non possono mancare le tradizionali zucche intagliate e illuminate dall’interno, le quali hanno preso il posto delle rape in quanto più facili da intagliare. L’usanza di creare questo tipo di lanterna, nasce da una leggenda irlandese. Stingy Jack, il protagonista della storia, era un uomo dissoluto che dopo la sua morte andò in cerca di un posto dove stabilirsi per sempre. Non potendo andare in paradiso ed essendo stato respinto da Satana all’inferno, poiché si era preso gioco di lui, egli vaga ancora oggi nell’oscurità con una lanterna. Tutti questi simboli hanno legami evidenti con il mondo dell’occultismo. Halloween è considerata la festa più desiderata dai seguaci di Satana, i quali ringraziano tutti quei genitori che una volta all’anno permettono ai propri figli di familiarizzare con le tenebre.
Come cristiani occorre prima di tutto esaminare che cosa sia gradito al Signore, dando ascolto al consiglio della Parola di Dio. La Bibbia dice in maniera molto chiara di non partecipare alle opere infruttuose delle tenebre. Gesù è la luce del mondo, l’oscurità e la luce non hanno nulla in comune, bisogna allontanarsi da tutto ciò che è malvagio. Dare spazio a queste realtà spirituali sulle quali Cristo ha trionfato, equivale a disprezzare l’opera di salvezza che Gesù ha compiuto per noi sulla croce: “Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto” (Efesini 5:11-12).
Molte persone, in questo periodo, si rivolgono a maghi e indovini nella speranza di ricevere informazioni riguardo la loro vita. Altri pregano per i defunti, credendo di poter intercedere in favore di questi. È necessario ricordare che il Signore non è il Dio dei morti, ma dei viventi! Le Scritture ci incoraggiano a pregare per i vivi e non per i morti, perché è mentre siamo ancora in vita su questa terra che si decide il nostro destino eterno: “Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi a causa loro. Io sono il Signore vostro Dio” (Levitico 19:31).
I figli di Dio devono distinguersi come luce del mondo e sale della terra, testimoniando con la propria condotta di Gesù Cristo. Siamo chiamati a rappresentare e glorificare Dio, che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. Il nostro obiettivo, in qualsiasi circostanza, deve essere sempre quello di comunicare il lieto messaggio del Vangelo. Oltre a rifiutare di partecipare a questa festa, dobbiamo denunciare tutte quelle cose contrarie alla volontà di Dio, senza ovviamente giudicare il prossimo: “perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce” (Efesini 5:8).