A Natale le strade si illuminano di luci colorate, mentre la gente corre da una parte all’altra per fare compere nei negozi. In questo periodo dell’anno tutti diventano più buoni. Le famiglie e gli amici si riuniscono per il tradizionale scambio di doni, oggi si tratta di una festa quasi esclusivamente consumistica. Molte persone tendono a seguire la folla, senza fermarsi a riflettere sul perché di certi festeggiamenti.
Quali sono le vere origini del Natale?
Questa festa tanto amata, sarebbe stata istituita per contrapporre una ricorrenza cristiana a una celebrazione completamente pagana. L’imperatore Costantino, trasformò nel 330 il culto del Sol Invictus in una festa dedicata alla natività di Cristo. Molti continuavano ad adorare altri dei, in questo modo la tradizione cristiana si intreccia con quella della popolazione dell’Impero. Anche l’usanza di scambiarsi i regali è di origine pagana, durante i festeggiamenti in onore di Saturno avvenivano scambi di doni e ricchi banchetti. Nel 337 Papa Giulio I ufficializzò la data del 25 dicembre. La decisione di far coincidere la nascita di Gesù con la celebrazione pagana, fu un tentativo di adattare il culto del sole alla nuova religione. Circa duecento anni dopo, l’imperatore Giustiniano legalizzò questa data per tutto l’Occidente.
In un mondo pieno di tradizioni, come dobbiamo comportarci noi cristiani?
Il nostro compito è quello di essere luce del mondo e sale della terra. Dio ci chiama a far conoscere la storia del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, predicando il Vangelo. È importante spiegare a coloro che non sanno, la ragione per cui il Padre celeste ha mandato suo Figlio nel mondo. Gesù è venuto per portare gioia e pace nei nostri cuori. Egli ha trionfato sul peccato e sulla morte, mediante il sacrificio che ha compiuto sulla croce per donarci la vita eterna: “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). La vera festa è il momento in cui un’anima si converte a Cristo e la sua vita viene rivoluzionata. Per noi non c’era speranza, ma grazie a Gesù le tenebre sono state sconfitte. Ogni giorno, il credente può accostarsi con piena fiducia a Dio nel Suo nome. La Bibbia, ci insegna a guardarci bene dalle tradizioni tramandate dagli uomini. Dio ci mette davanti il bene e il male, sta a noi scegliere la verità guidati dallo Spirito Santo: “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà” (Romani 12:2).
C’è posto per Gesù nel tuo cuore?
L’imperatore Cesare Augusto aveva ordinato un censimento in tutto l’impero romano. Giuseppe e Maria andarono da Nazareth a Betlemme per farsi registrare. In questa città, Maria diede alla luce Gesù e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo: L’angelo disse loro: “Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore” (Luca 2:10-11).
Molte volte non riusciamo ad aprire la porta del nostro cuore a Gesù, perché è pieno di altro. È fondamentale mettere Dio al primo posto e realizzare l’immenso valore che abbiamo ai Suoi occhi.
Anche se ci fosse stato un solo peccatore, Cristo sarebbe comunque morto e risorto. Egli è in grado di salvare e liberare ancora oggi, permetti a Gesù di abitare nel tuo cuore e benedire la tua vita!
Infine, sfatiamo qualche falso mito sul Natale:
Gesù non è nato il 25 dicembre
Nella Bibbia, leggiamo che i pastori sono tra i primi a ricevere il lieto messaggio della nascita di Gesù. I pastori conducevano il gregge all’aperto nei campi in primavera e rientravano in autunno, per proteggere gli animali dal freddo e dalla pioggia. Gesù, quindi, non può essere nato nella stagione invernale: “In quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge” (Luca 2:8).
I magi d’Oriente non erano tre
Secondo la tradizione i magi erano tre e si chiamavano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. In realtà questo numero è dato dalla relazione con i doni che portano a Gesù: oro, incenso e mirra. Nelle Sacre scritture, non è precisato né il numero né il nome di questi personaggi: “Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra” (Matteo 2:11);
Non sono citati né il bue né l’asinello
La presenza di questi due animali accanto alla mangiatoia sarebbe il frutto di un errore di traduzione, scritto in un testo apocrifo. Il Vangelo ci descrive l’esistenza di una mangiatoia, ma non è specificata la presenza di nessun animale: “ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Luca 2:7);
Babbo Natale e altri simboli natalizi non hanno alcun fondamento biblico
Il personaggio di Babbo Natale così come lo conosciamo, in realtà è stata una trovata pubblicitaria della Coca Cola. L’albero di Natale, il vischio e l’agrifoglio provengono dalle tradizioni germaniche e celtiche. Il presepe ha origine dal mondo medievale. Tutti questi simboli sono solo rappresentazioni che si possono toccare con mano. Il Signore vuole essere adorato da noi cristiani in spirito e verità: “Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori” (Giovanni 4:23);
Dio ci chiede di celebrare il sacrificio di Cristo e non il Suo compleanno
La Parola di Dio ci invita a celebrare la Cena del Signore, senza tenere conto di un giorno o un mese specifico dell’anno. In questa occasione ricordiamo la morte di Gesù, in attesa del Suo ritorno: “Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché Egli venga” (1 Corinzi 11:26).