La ricerca della felicità

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Io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male…scegli dunque la vita affinché tu viva. (Deuteronomio 30:15,19)

“Gli avvenimenti degli ultimi cinquant’anni mostrano bene che la cultura, l’umanesimo e il progresso tecnico non conducono ad una specie di paradiso, ma il mondo intero giace sotto la potenza di Satana”. Questa citazione dello scienziato inglese Bett traduce solo una visione pessimistica o semplicemente lucida della storia?

Essa non fa altro che constatare ciò che la Parola di Dio proclama: il mondo è malvagio ed è in potere del “maligno”. Satana ne è il principe invisibile, ma terribilmente attivo. Le cose non sono sempre state così. Infatti l’uomo, in seguito alla sua disubbidienza, è stato scacciato dal paradiso terrestre e privato delle relazioni confidenziali con Dio che aveva conosciuto all’origine. Da quel momento, il sogno di ritrovare questa felicità perduta ha pervaso senza tregua il suo spirito.

Ebbene, esiste un rimedio per ritrovare le relazioni con Dio, ma è solo individuale. Consiste nel riconoscere in Gesù il proprio personale Salvatore. Cosi l’uomo è liberato dal peccato, questa terribile malattia morale che lo priva di Dio e lo conduce al giudizio. La sua vita sulla terra cambia, gli scopi che si prefigge di raggiungere non sono più gli stessi, la sua visione delle cose viene trasformata e diventa capace di dimostrare carità e amore verso i suoi simili. Accettiamo l’offerta di Dio, essa è gratuita, ricca e semplice. Basta riconoscere la propria miseria morale e rivolgersi a Gesù.